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Carnevale in Svizzera, tra tradizione e baldoria

Le tranquille città della Confederazione diventano rumorose e ospitano le maschere della tradizione

di Paolo Ribichini

Divertimento, tradizione e multiculturalità. Sono queste le tre parole chiave che caratterizzano gli eventi di Carnevale in Svizzera. La tradizione religiosa si mescola agli antichi riti pagani che scandivano il succedersi delle stagioni. In alcuni cantoni il Carnevale si basa principalmente sull’usanza pre-cristiana di scacciare l’inverno e gli spiriti cattivi per accogliere, invece, la rinascita portata dalla primavera. In ogni caso la festa del Carnevale è particolarmente sentita in tutta la Svizzera tanto che l’organizzazione è spesso affidata alle corporazioni e ai comitati di cittadini che con passione e dedizione preparano uno spettacolo capace di coinvolgere e divertire gli abitanti e i turisti.

Lötschental, nel Vallese: i mostruosi Tschäggättä

Dal 3 al 21 febbraio si tiene il Carnevale nel Lötschental (canton Vallese). Questo Carnevale è caratterizzato dalle maschere Tschäggättä. Sono realizzate in legno di pino cembro, abiti di pelli di capra o di pecora e di una campana allacciata alla cintura. Dal 3 febbraio – giorno successivo alla festa della Candelora – fino alla mezzanotte del martedì grasso le Tschäggättä si aggirano per le strade dei villaggi inseguendo donne e bambini e, dopo averli presi, strofinano sui loro volti i guanti intrisi di neve. L’origine di questo rituale è abbastanza incerta. Secondo alcune interpretazioni si ispira alle bande di ladri mascherati, gli Schurtendiebe, che nel XI secolo rubavano nei villaggi per riappropriarsi dei beni sottratti dalle popolazioni immigrate in queste zone. La manifestazione ai giorni nostri è spontanea. Il 18 febbraio si tiene la tradizionale sfilata a Wiler, mentre il 18 e 21 febbraio l’intaglio delle maschere a Ferden. La Lötschental è raggiungibile a bordo del Trenino Verde delle Alpi che viaggia da Domodossola a Berna. Devi scendere alla stazione di Goppenstein e devi proseguire con l’autopostale.

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I mostruosi Tschäggättä della Loetschental | Foto di Schweiz Tourismus/Stephan Engler

Basilea: il carnevale patrimonio dell’Umanità

Dal 27 febbraio al 1° marzo a Basilea si tiene il Carnevale più popolare e partecipato della Svizzera. L’appuntamento è il lunedì dopo le Ceneri all’alba: in una Basilea completamente al buio parte la sfilata delle lanterne (il Morgenstraich) che inaugura i tre giorni di cortei e baccanali. Tra maschere vivaci, lanterne e stornelli, sono due gli appuntamenti da non perdere: lunedì e mercoledì pomeriggio avrà luogo il “Cortège”, un vero e proprio corteo con gruppi in maschera, Guggen e carri che animano le strade anche fuori dalla città. Per l’occasione devi assaggiare i tre piatti tipici del periodo: la zuppa di farina, la torta alle cipolle e un bretzel al cumino (chiamato “fastenwähe”). Dal 2017 questo Carnevale è stato inserito nella lista dei patroni immateriali dell’Unesco.

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Sfilata di lanterne a Basilea | foto di Switzerland Tourism / Jan Geerk

Solothurn: il carnevale hawaiano

Fino al 22 febbraio nella città più barocca della Svizzera, Solothurn, il Carnevale dura più di un mese e culmina con la settimana di sfilate che precede la Quaresima. Per seguire il principio carnevalesco del sovvertimento, Solothurn cambia il suo nome in Honolulu. Pare, infatti, che si trovi esattamente agli antipodi della capitale delle Hawaii o almeno ne sono convinti i suoi abitanti. Viene destituito il sindaco e la via del Municipio diventa “via dell’Asino”. I festeggiamenti entrano nel vivo la mattina del giovedì grasso (il 16 febbraio) alle 5 con il “Chesslete” – il chiassoso corteo con fiaccole e strumenti assordanti che attraversa la città vecchia svegliando chi dorme – e si conclude la sera del mercoledì delle ceneri (il 22 febbraio) con l’incendio del pupazzo di paglia Böög.

Bellinzona “car free” in occasione del Rabadan

Dal 1862 a Bellinzona si celebra il Carnevale con carri, cortei ed appuntamenti teatrali e musicali che stravolgono per qualche giorno i quieti ritmi cittadini. La città dei castelli, patrimonio dell’Unesco, si trasforma in una festa all’aperto fino alle prime luci dell’alba. Il Carnevale, di rito romano, ha inizio con la consegna delle chiavi della città al Re Rabadan, parola piemontese che significa fracasso. Pare che il termine sia stato coniato al tempo delle Crociate per indicare i banchetti serali dopo il digiuno islamico diurno del Ramadan. Il programma di sabato include una sfida fra le Guggen, bande di musicisti provenienti dal Canton Ticino. La domenica Bellinzona ospita il consueto “Grande Corteo Mascherato”, una sfilata umoristica con musica, carri e gruppi in maschera. Il pass del Carnevale, necessario per entrare nella cittadella, permette di viaggiare gratis sui mezzi di trasporto pubblici.

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Il Rabadan di Bellinzona | Foto di Keine Angaben

Lucerna e la saga dei Fritschi

Dal 16 al 21 febbraio si tiene il Carnevale di Lucerna. La sua origine nata nel XV secolo, è legata al rituale per scacciare l’inverno. Il 16 febbraio la grande esplosione, detta Urknall, alle 5 del mattino nella Piazza della Cappella segna l’inizio della festa. Gruppi in maschera, con fiati e percussioni, si mettono in mostra attraverso le viuzze dando vita a rumorose esibizioni per far danzare e cantare migliaia di visitatori. Sono i Guggenmuusige che animano le vie di Lucerna “sbeffeggiando” il proprio pubblico. Fra le maschere spicca il Fritschi, un uomo anziano, con sua moglie, la Fritschene, e il loro figlio Fritschikind. Punti salienti di questo carnevale sono le tre grandi sfilate cittadine: il Fritschiumzug il giovedì grasso (16 febbraio), il Weyumzug il lunedì grasso (20 febbraio) e il Monstercorso il martedì grasso (21 febbraio).

Friburgo e il carnevale dei Bolzes

Le origini del carnevale di Friburgo sono incerte ma questa tradizione è stata rilanciata nel 1968 da tre abitanti della città vecchia. Bolzes è, infatti, il nome dato agli abitanti del quartiere dell’Auge, a prevalenza germanofona, che si trova nella parte bassa di Friburgo. Lo svolgimento del carnevale ricorda l’antica rivalità fra città vecchia e città alta. I Bolzes si travestono con maschere terrificanti e girano armati per difendere il loro territorio. Dal 18 al 21 febbraio puoi assistere a un programma di animazione con cortei, musica, aperitivi nei bar e nei bistrot che si conclude con l’incendio del pupazzo Rababous a simboleggiare la fine dell’inverno.

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