Scopri con noi come raggiungere i luoghi dei film e delle serie tv
Due discoteche, 106 farmacie. Così gli 883 descrivevano la città di Pavia in una delle loro prime e più iconiche canzoni, “Con un deca”. Nella nuovissima serie tv “Hanno ucciso l’uomo ragno”, che racconta i primi anni del gruppo musicale, Pavia – città dove tutto è iniziato tra i banchi di scuola – è coprotagonista, perfetta scenografia di un successo cinematografico targato Sky. Una città di provincia, sì, ma che ha moltissimo da raccontare e tanto da offrire. Dove nacquero canzoni come Non me la menare, Hanno ucciso l’uomo ragno, Jolly Blue, Come mai, Nord Sud Ovest Est e tante altre. Scopriamo insieme i luoghi più iconici della serie.
Borgo Ticino
Uno dei luoghi più rappresentativi della città e della serie tv dedicata ai primi anni degli 883 è Borgo Ticino. Si tratta di un coloratissimo quartiere a sud della città, al di là del Ticino. Sulla sponda destra del fiume, all’altezza del Ponte Coperto c’è la Statua della Lavandaia che rappresenta una donna che lava i panni lungo l’argine del fiume, in ricordo delle tante lavandaie che raggiungevano il Ticino per fare il bucato. Su via Milazzo, lungo il Ticino c’è ancora un’aria antica, e il profumo del sugo che esce dalle cucine prima di pranzo. Qui barcaioli, raccoglitori di ghiaia e, appunto, lavandaie vivevano a ridosso del fiume. È un angolo della città dove il tempo viene scandito solo dalle tacche delle varie alluvioni, poste sui muri color pastello. Per il resto, vive sospeso in una dimensione fotografica. Qui nella serie si trova la casa di Massimo, “in arte Max” e qui, sulle sponde del fiume i protagonisti si ritrovano, anche di notte, a parlare.
Il Ponte Coperto
In motorino, in ambulanza o con il Fiorino di suo padre. Max Pezzali, nella serie, lo attraversa spessissimo. È il Ponte Coperto, uno dei simboli della città che collega le due sponde del Ticino. Dirigetevi verso sud e raggiungete il Ponte Coperto, un particolare affaccio sul Ticino. Si tratta di un ponte ricostruito nel 1949 sul progetto medievale, realizzato – a sua volta – sui ruderi di un vecchio ponte romano. Ha cinque arcate ed è completamente coperto con due portali alle estremità. Al centro c’è una piccola cappella.
Il centro storico della Pavia degli 883
L’altro protagonista, Mauro Repetto, vive invece, nel centro storico, il vero cuore di Pavia, ricco di monumenti e architetture medievali. Piazza della Vittoria – conosciuta anche come Piazza Grande – è un punto di partenza perfetto per scoprirlo, circondata da eleganti caffè e negozi. Il Duomo di Pavia, con la sua imponenza, è un altro must da non perdere. Realizzato nei secoli, si contraddistingue per i puntelli e muri di sostegno, necessari a tener su una chiesa che dall’inizio della sua storia ha sempre manifestato seri problemi strutturali. Raggiungete l’ingresso lungo via Omodeo. All’incrocio con Piazza del Duomo vedrai i resti della Torre Civica del ‘300, crollata nel 1989. Nei pressi del Duomo c’è anche il Palazzo del Broletto con il suo orologio e i suoi archi sulle balconate. Realizzato nel XII secolo, il Palazzo nasce come sede vescovile.