Home - Viaggiare informati

Viaggiare informati

Dal 5 aprile il rifugio antiaereo e il bunker di Benito Mussolini a Villa Torlonia vengono riaperti al pubblico dopo importanti lavori di restauro. Da domani i visitatori possono finalmente immergersi nella storia di Roma durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il nuovo percorso della visita

Scendendo le scale che dalle sale del Casino Nobile portano nei sotterranei dell’edificio, si oltrepassa in un istante una cesura che non è solo di tipo architettonico: da un lato aria, luce, bellezza, dall’altro buio, umidità e una sensazione di costrizione. Diviso concettualmente in tre parti, il percorso si snoda nel piano seminterrato fino al bunker, da cui poi, attraverso un lungo corridoio, si esce nel parco.

La vita di Mussolini a Villa Torlonia

La visita inizia con un video che racconta, attraverso foto storiche, la vita di Mussolini e della sua famiglia a Villa Torlonia: feste, cerimonie ufficiali, partite di tennis, esercizi di equitazione. Con l’entrata dell’Italia in guerra nasce l’esigenza di proteggere il Duce da eventuali attacchi aerei e e viene avviata la realizzazione dei rifugi e del bunker. Nelle sale successive, attraverso i cinegiornali dell’epoca, è rievocato il periodo storico dei bombardamenti su Roma, in particolare quelli sul quartiere di San Lorenzo. Oltre alle proiezioni di documenti storici, l’esposizione si avvale in maniera costante della presenza di collage fotografici che appaiono come stampati direttamente sulle pareti.

villa torlonia bunker
Il nuovo allestimento degli spazi interni di Villa Torlonia | Foto: Monkeys Video Lab

La vita nei rifugi

Le tre sale che seguono sono collegate tra loro da una serie di proiezioni sincronizzate che ricostruiscono in modo immersivo e coinvolgente episodi di quella che doveva essere la vita all’interno di un rifugio antiaereo durante un bombardamento.

La città bombardata

Una serie di proiezioni descrive la doppia prospettiva di chi bombarda e dall’alto non ne percepisce gli effetti, e di chi in basso, ne subisce le conseguenze. Sul pavimento scorrono immagini di Roma vista dagli aerei in volo, durante un bombardamento, mentre sulle pareti è proiettata la città in macerie.

Il Bunker

Attraverso una ripida scala, si accede all’ultima tappa del percorso: il bunker vero e proprio posto a 6 metri di profondità. La sua grande struttura cilindrica è stata lasciata volutamente libera da oggetti o proiezioni per valorizzarne la qualità strutturale. In questo spazio, è simulata un’incursione aerea, attraverso la riproduzione dei suoni (sirene, aerei in avvicinamento, esplosioni) e le vibrazioni del terreno.

La storia di Villa Torlonia

Villa Torlonia, tra il 1929 e il 1943, fu la residenza privata di Benito Mussolini e della sua famiglia, composta dalla moglie Rachele e dai figli Edda, Vittorio, Buno, Romano e la piccola Anna Maria. Con l’entrata in guerra dell’Italia e i primi bombardamenti, a partire dal 1940 vennero realizzate nella villa tre strutture sotterranee per proteggere l’allora capo del governo da possibili bombardamenti aerei. Il primo rifugio fu predisposto adattando i locali di una vecchia cantina sotterranea situata al di sotto del piccolo laghetto detto “del Fucino” vicino al Teatro. Ben presto si pensò alla realizzazione di strutture più resistenti e sicure, da ricavare sotto il Casino Nobile. Il Rifugio antiaereo fu realizzato nel 1941 nel piano seminterrato del palazzo e utilizzato nel 1942 e 1943. I locali, rinforzati con uno spessore di 120 centimetri di cemento armato, erano dotati di porte antigas e di un sistema di depurazione e ricambio dell’aria. La struttura blindata del bunker invece, la cui costruzione iniziò nel dicembre 1942 e rimase incompiuta dopo la destituzione e l’arresto di Mussolini del 25 luglio 1943, è situata sotto il piazzale antistante il Casino Nobile, a una profondità di 6 metri. Ha una planimetria a forma di croce con gallerie di 15 metri di lunghezza a sezione circolare con diametro di 2.

Info e prenotazioni: 060608 (dalle 9.00 alle 19.00); www.museivillatorlonia.it e www.museiincomuneroma.it. Ingresso ridotto con la MIC card e con Roma Pass.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

San Valentino, la festa degli innamorati, è l’occasione perfetta per una fuga romantica. Parigi rimane sempre la meta più romantica. Ma in Italia sono tante le destinazioni perfette per qualche giorno d’amore. Con le sue città d’arte, i suoi paesaggi mozzafiato e la sua cucina squisita, la Penisola offre numerose destinazioni ideali. Ecco alcune delle migliori mete turistiche in Italia per San Valentino.

1. Venezia, l’incanto dei canali

Nessuna lista di destinazioni romantiche sarebbe completa senza Venezia. È sicuramente la meta più romantica in Italia. Più che una città, un luogo magico dove passeggiare mano nella mano lungo i canali, fare un giro in gondola al tramonto o ammirare la vista dalla torre dell’Orologio in Piazza San Marco. Queste sono solo alcune delle esperienze indimenticabili che Venezia può offrire. Peccato solo che quest’anno il carnevale il giorno di San Valentino sarà appena terminato. Non perderti poi un giro in vaporetto tra le isole come Murano e Torcello e un giro in gondola sotto il ponte dei Sospiri, uno dei luoghi più romantici ma con un passato piuttosto nefasto.

Scorcio di Venezia | Photo by Kazuo ota on Unsplash

2. Verona, la città degli innamorati

Verona è la città degli innamorati per antonomasia. E tutto grazie al drammaturgo britannico William Shakespeare che ambientò nella città veneta la storia di Romeo e Giulietta. A San Valentino il famoso balcone è veramente inflazionato. Ma ne vale realmente la pena? Forse no. Ma vale sicuramente la pena camminare mano nella mano tra i romantici vicoli di Verona e lungo i suoi ponti sull’Adige. E poi non perderti una visita allo storico mercato di Piazza delle Erbe.

firenze
Firenze | Foto: Pixabay

3. Firenze, un piccolo viaggio attraverso la cultura

Firenze, culla del Rinascimento e capoluogo della Toscana, è una città ricca di arte e cultura. Una passeggiata lungo l’Arno, una visita alla Galleria degli Uffizi o un picnic nei Giardini di Boboli renderanno il vostro San Valentino indimenticabile. Soprattutto se siete una coppia innamorata dell’arte.

roma san pietro
Roma e la Cupola di San Pietro al tramonto | Foto: Pixabay

4. Roma, l’eterna bellezza

Roma, la città eterna, offre un’infinità di possibilità per una fuga romantica. Una passeggiata al Colosseo al tramonto, un bacio sotto la Fontana di Trevi o una cena a lume di candela a Trastevere sono solo alcune delle esperienze che potrete vivere in coppia. E poi ci sono le terrazze. Quella del Pincio che guarda verso ovest sopra piazza del Popolo, e quella del Gianicolo, che consente uno sguardo incredibile su tutto il centro e fino ai Castelli.

5. Costiera Amalfitana, il (bel) mare d’inverno

Se preferite il mare alla città anche d’inverno, la Costiera Amalfitana è la destinazione che fa per voi. I suoi paesaggi mozzafiato, i suoi scorci unici e pittoreschi, le sue acque cristalline e i suoi paesini fiabeschi come Positano e Amalfi renderanno il vostro San Valentino davvero speciale.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

L’estate in bicicletta si apre con la terza edizione delle Giornate Nazionali del Cicloturismo in Italia promosse da Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Nel fine settimana del 10 e 11 giugno e fino a fine mese, sono in programma in tutta Italia numerose iniziative sulle due ruote aperte a tutti e tutte, per offrire a chiunque la possibilità di avvicinarsi a questa forma di vacanza a ritmo lento. Puoi fare questa esperienza insieme alla famiglia o agli amici, lungo i corsi d’acqua, nei parchi o nella oasi dietro casa, nelle cascine o verso monumenti e attrattive culturali della propria zona.

Le Giornate Nazionali del Cicloturismo

Il calendario delle Giornate Nazionali del Cicloturismo è consultabile sul sito Fiab andiamoinbici.it, con una veste grafica rinnovata e con nuove funzioni, come ad esempio la possibilità di visualizzare gli eventi sulla mappa, con l’indicazione del luogo o del punto di partenza.

Dove fare un’escursione in bici?

Il sito andiamoinbici.it (in costante aggiornamento) rimane tutto l’anno il punto di riferimento per individuare attività ed escursioni sulle due ruote. On line ogni anno oltre 3.000 appuntamenti e viaggi promossi dalle 190 associazioni Fiab presenti sul territorio nazionale: il motore di ricerca permette di selezionare facilmente gli eventi sulla base di diversi parametri, inclusi data, località e grado di difficoltà.

cicloturismo italia
Foto di Andrew Gook su Unsplash

Estate 2023, 23 mila chilometri di itinerari

Un altro indispensabile strumento di Fiab per i turisti in bicicletta è il sito di Bicitalia, la rete ciclabile nazionale con oltre 23.000 chilometri di tracce gpx scaricabili gratuitamente, inclusi 20 grandi itinerari attraverso le regioni della Penisola a cui si affiancano percorsi di qualità a carattere regionale, ciclovie lungo le ferrovie dismesse e i corsi d’acqua, green-way, ecc.

Dove alloggiare con la bici?

Cercare un alloggio a misura di cicloturista non è sempre facile. Sul sito di Fiab Albergabici.it è possibile individuare una tra le oltre 600 strutture ricettive in Italia (inclusi alberghi, b&b, campeggi, affittacamere, pensioni, rifugi, residenze, ecc.) che offrono un’accoglienza dedicata a chi si muove sulle due ruote, con servizi, ciclofficine e materiale informativo sugli itinerari della zona.

Una vacanza su due ruote

Infine, chi ha un po’ più di tempo e vuole cimentarsi in una vera e propria vacanza su due ruote può consultare il sito BiciViaggi.it di Fiab, dove sono elencati i viaggi in Italia e in Europa che vengono accompagnati dai volontari e volontarie Fiab esperti di cicloturismo. Tra le mete già pubblicate: Francia (Bretagna selvaggia e atlantica e Mosaico impressionista, da Fontainebleau a Etretat); Germania (Berlino “Take it easy”); Spagna (Ventaglio andaluso); Portogallo (Da Porto a Lisbona); Parenzana e Oltre, sconfinando in Slovenia e Croazia.

Pedalando lungo l’EuroVelo

Quest’anno ricorre l’anniversario d’argento di EuroVelo, il progetto della rete europea delle ciclovie. Fiab invita tutti a pedalare lungo i tre itinerari della rete europea che attraversano l’Italia: la Via Romea Francigena (Eurovelo 5) che in Italia va da Como a Brindisi; la Ciclovia del Sole (Eurovelo 7) dal Brennero fino alla Sicilia; la Ciclovia del Mediterraneo (Eurovelo 8) da Ventimiglia a Trieste.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

Viaggiare green in Germania diventa ancora più facile. Grazie al nuovo D-Ticket: dal 1° maggio è attivo lo speciale “biglietto unico” di Deutsche Bahn e dei suoi partner che consente di visitare ogni angolo della Germania con i mezzi del trasporto pubblico locale e regionale in modo conveniente e rispettoso dell’ambiente a soli 49 euro al mese. Diventa quindi ancora più facile e conveniente approfittare della capillare rete di collegamenti ferroviari e del trasporto pubblico non solo per spostarsi in modo sostenibile all’interno dei centri urbani e fra le città e per praticare attività outdoor.

Un biglietto unico, comodità e risparmio

L’idea di un abbonamento a tutti i mezzi di trasporto al prezzo di 49 euro, è nata dalla positiva sperimentazione la scorsa estate dallo speciale biglietto mensile da 9 euro. Il nuovo D-Ticket (abbreviazione di “Deutschland-Ticket”) si presenta come un abbonamento nominativo mensile non trasferibile: può essere acquistato fin d’ora sul sito di Deutsche Bahn, sull’app gratuita DB Navigator e in tutti i consueti canali di vendita delle ferrovie tedesche e delle aziende di trasporto che aderiscono all’iniziativa. Può essere utilizzato sull’intero territorio nazionale per un numero illimitato di viaggi al mese su tutti i treni (nelle carrozze di seconda classe), autobus, metropolitane e altri mezzi del trasporto pubblico urbano, locale e regionale. Sono esclusi gli autobus e treni a lunga percorrenza quali EuroCity, InterCity e InterCityExpress di Deutsche Bahn e dei suoi partner.

Come acquistare il D-Ticket

L’abbonamento può essere acquistato fino al giorno 20 di ogni mese per il mese successivo. Il sistema prevede un rinnovo automatico che però può essere interrotto senza costi aggiuntivi fino a 24 ore prima della scadenza. Inoltre, puoi gestire il D-Ticket attraverso l’app gratuita DeinDeutschlandticket, che consente anche di organizzare il viaggio sull’intero territorio della Germania calcolandone tempi e percorrenze con i mezzi di trasporto compresi nel “biglietto unico” o approfittando di agevolazioni e offerte di sharing (bici, auto e scooter). A maggio e giugno, inoltre, se acquisti il D-Ticket tramite l’app, puoi usufruire di un buono del valore di 10 euro da utilizzare per il bike sharing di Deutsche Bahn.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

Città ricche di storia, design, architettura e vita. Paesaggi unici, musei ed esperienze gastronomiche sorprendenti. È questa la Danimarca, una delle destinazioni più interessanti per il 2023, soprattutto nel periodo dei ponti di primavera. Scopriamola insieme.

Copenaghen

Qualsiasi viaggio che si rispetti in Danimarca deve partire proprio da Copenaghen, quest’anno Capitale Mondiale dell’Architettura UNESCO. In primavera ci saranno diversi eventi e iniziative per celebrare questa città a misura d’uomo che è un museo a cielo aperto di design e architettura. Da esplorare obbligatoriamente in bicicletta. Non perderti, poi, le esperienze gastronomiche che puoi fare nei ristoranti della città e nei dintorni, e poi una visita al parco Tivoli, tappa classica ma imprescindibile, che quest’anno festeggia i suoi primi 180 anni.

Aarhus danimarca
Møllestien, Aarhus | Foto di Steffen Muldbjerg su Unsplash

Aarhus

Il Time ha incluso Aarhus nella lista dei posti da vedere assolutamente quest’anno. La seconda città della Danimarca, ora raggiungibile con volo diretto da Milano, vanta uno dei musei più belli, l’ARoS con l’iconica passerella colorata firmata Olafur Eliasson. Scopri anche il suo affascinante porto con edifici moderni e un pittoresco quartiere latino. Per un’esperienza gastronomica unica puoi entrare in uno del ristoranti stellati, oppure puoi mangiare lo street food nei mercati gastronomici.

Lo Jutland

Comodamente raggiungibile con volo diretto verso Billund, lo Jutland è il mix perfetto tra cultura, creatività e divertimento. Qui puoi visitare Legoland, un vaggio perfetto per una vacanza in famiglia. Scopri poi le cittadine come Vejle, Kolding e Fredericia che offrono esperienze culturali, musei, design e buon cibo. Vai poi alla scoperta delle pietre runiche patrimonio dell’Unesco e della chiesa morava di Christiansfeld.

danimarca
Lungo la costa danese | Foto di Silvan Schuppisser su Unsplash

L’isola di Fionia

A solo un’ora e mezza da Copenaghen, l’isola dei Fionia è considerata il “giardino della Danimarca”. Sono tanti gli itinerari ciclabili e culturali, dai castelli e manieri ai luoghi dello scrittore Hans Christian Andersen che è nato proprio in Fionia, a Odense. Non perderti, qui, il meraviglioso museo a lui dedicato, come anche il museo della ceramica a Middelfart. E poi dedicati all’islands hopping, esplorando le piccole isolette dell’arcipelago del Sud.

Kystlandet

A circa 40 minuti da Billund, la regione del Kystlandet è il luogo ideale per vivere a contatto con la natura incontaminata e fare esperienze autentiche tra le cittadine di Odder, Horsens e Juelsminde. Non perderti il singolare museo della Prigione, e la street art nel cuore di Horsens, tra murales, sculture e installazioni sonore; e la degustazione di prodotti tipici nei tanti farm shops della regione, seguendo la food map ufficiale.

I luoghi dell’articolo

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

Scoprire Roma, al femminile. Mercoledì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, nella Capitale potrai scoprire la città da un’angolazione diversa, quella delle donne che hanno contribuito a rendere grande Roma in un tour tra musei e luoghi storici.

Nei musei, alla scoperta del mondo femminile

Nel Museo della Repubblica Romana al Gianicolo, potrai scoprire le donne che svolsero un ruolo importante nella difesa della città dai francesi nel 1849. Ai Musei Capitolini, invece, potrai conoscere sante, eroine e dee, ritratte nei capolavori della Pinacoteca Capitolina. Una passeggiata ai Fori Imperiali, invece, sarà l’occasione per conoscere le vicende di alcune donne romane che hanno lasciato un segno nella storia medievale e barocca della città. Mentre nella Galleria d’Arte Moderna si svolgerà unostorytelling sui corpi e i volti delle donne che emergono dalle esposizioni in corso. Al Museo della Scuola Romana di Villa Torlonia potrai omaggiare le artiste che hanno rinnovato l’ambiente culturale romano tra le due guerre mondiali, mentre al Museo Napoleonico le numerose figure femminili che popolano l’immaginario visivo del museo stesso saranno sotto i riflettori. Alla Centrale Montemartini le opere di arte antica raccontano di donne comuni e di principesse, imperatrici e dee, mentre l’incontro organizzato al Museo delle Mura è dedicato alla spiritualità e alla devozione femminile nelle Mura Aureliane, lungo le quali furono realizzati spazi devozionali, dedicati principalmente alle donne. Infine, al Museo di Roma è rievocata la figura della poetessa e femminista ante litteram del Settecento, Petronilla Paolini.

fori imperiali roma
I Fori Imperiali | Foto di Nicole Reyes su Unsplash

Gli itinerari per Roma

Nel ricco programma dell’8 marzo non mancano itinerari per le vie della città. Puoi partecipare a un percorso nell’area di Campo Marzio sul ruolo sociale della donna nel passato e sulla sua “rispettabilità”, mentre il percorso “Donne tra mito e realtà” a Sant’Urbano alla Caffarella si concentra su alcune figure che hanno lasciato traccia nella storia del tempio antico, poi trasformato in chiesa. Non manca, poi, un percorso di street art a San Lorenzo: tra Resistenza e diritti civili. Infine, appuntamento a piazza di Porta Capena per “Egeria e le altre ninfe” che secondo gli antichi abitavano l’area e, ancora nel rione Campo Marzio, puoi scoprire il percorso “Meretrici, partorienti, mammane e modelle”, una passeggiata per ripercorrere la storia attraverso le vicende delle figure femminili tra il XVI e il XIX secolo.

Clicca qui per il programma completo.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

Le notti di Bruxelles si illuminano. Le scintillanti installazioni di luci del Bright Festival tornano a illuminare le sere d’inverno della capitale d’Europa fino a domenica 19 febbraio. Quest’anno sono 20 le opere d’arte luminose progettate da artisti e light designer provenienti da tutta Europa, pronti a riempire di colori strade e monumenti di Bruxelles.

Le opere del Bright Festival di Bruxelles

Tra le opere più attese di questa edizione ci sarà l’austriaca Evanescent, un giorno di riflessi dei colori in gigantesche bolle trasparenti tra le quali puoi perderti per goderti lo spettacolo. Altra opera imperdibile è la Walk Under Flowers del tedesco Peter Grotz. Puoi fare una passeggiata sotto fiori giganti che si trasformano in una foresta di luce. Se sei un appassionato degli spettacoli di son et lumière, non puoi perderti il Timelaps, opera che è un inno alla storia del municipio di Schaerbeek e sfrutta la luce per valorizzare le linee architettoniche del palazzo, creando così un’esperienza unica e suggestiva.

https://youtu.be/qSOyr5mJjgQ

L’organizzazione dell’evento

La magia inizia ogni giorno dopo il tramonto, a partire dalle ore 19. Per godere al meglio dello spettacolo, gli organizzatori del Bright Festival hanno ideato percorsi tematici a piedi: il primo al quartiere reale, il secondo al quartiere europeo e il terzo lungo la via che collega il quartiere Lehon alla Luis Bertrand Avenue. Per spostarsi da una zona all’altra, puoi utilizzare i mezzi pubblici o una bicicletta, come fanno gli abitanti della città.

bright festival bruxelles
Bright Brussels Festival 2022 HYPERFORM – ANTOINE GOLDSCHMIDT COLAS FISZMAN Jardin du Palais des Académies – Tuin van het Paleis der Academiën © visit.brussels – Eric Danhier – 2022

Gli eventi collaterali nel segno dell’art nouveau

Insieme alle installazioni, il Bright Festival prevede anche una fitta agenda di eventi nei musei, tour guidati e un focus dedicato all’art nouveau. Visitando il Museo degli Strumenti Musicali puoi ammirare Unframed, un’esperienza immersiva dove l’invisibile diventa visibile in un viaggio sensoriale di illusioni e prospettive. Passando poi dal Museo di Arte e Storia, non perderti una visita alla mostra interattiva Utopia per scoprire le linee morbide dell’art nouveau grazie alla tecnologia digitale. Visita, infine il GreenArt Project all’Ecole n°1 di Schaerbeek situata nell’edificio in stile art nouveau progettato dall’architetto Henri Jacobs. Qui artisti provenienti da Grecia e Francia e bambini della scuola elementare hanno dato sfogo alla propria creatività per stimolare una riflessione sull’importanza e sul valore della natura.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

Dai due agli otto mesi d’attesa. Ottenere il passaporto in Italia è oramai diventato difficilissimo. E di conseguenza saltano i viaggi fuori dall’Unione europea. Secondo Assoviaggi, l’ingorgo passaporti ha fatto rinviare a data da destinarsi circa 80mila tour organizzati fino ad oggi, con circa 150 milioni di mancate vendite per il sistema delle agenzie di viaggio.

La situazione

Il 96,5% delle agenzie iscritte segnala problemi con conseguenti disdette e mancate prenotazioni o rinvii a data da destinarsi da parte dei viaggiatori. Ma il caos passaporti non genera solo un problema economico per l’indotto, ma anche ripercussioni per tutti coloro che – in tour organizzati o individualmente – vogliono mettersi in viaggio fuori dalla Ue.

A causa dei rallentamenti nel rilascio dei passaporti, sono saltati in media sette viaggi per ogni agenzia, per circa 13mila euro di vendite non effettuate. “Si tratta, in primo luogo, di un disservizio per la cittadinanza: il passaporto non serve solo per andare in vacanza, ma anche per ricongiungimenti familiari, lavoro, per i figli che non lo possiedono”, commenta il presidente di Assoviaggi Gianni Rebecchi. “Insomma, non è solo una questione di business, ma anche di diritto alla libertà di movimento fuori dai confini europei”.

passaporto ritardi
Foto di Joshua Woroniecki da Pixabay

Le cause

Secondo Assoviaggi, gli attuali rallentamenti sono dovuti dalla somma di nuove richieste e di quelle arretrate causati dalle restrizioni per il Covid. Chi non aveva rinnovato durante i quasi tre anni di pandemia, lo sta facendo ora. Hanno inciso anche i ritardi legati al rilascio delle carte d’identità (che consentono di viaggiare nella Ue e in diversi paesi della zona europea) che hanno spinto i viaggiatori a richiedere il passaporto per partire a fronte di una carta scaduta. E poi c’è la Brexit che obbliga ora italiani (ed europei) a presentare il passaporto alla frontiera. Infatti, secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2022 sono stati rilasciati 1,8 milioni di passaporti, ad un ritmo di 151mila al mese, con un trend che non accenna a diminuire.

Clicday e openday

In attesa di soluzioni definitive, le questure di diverse province italiane hanno deciso di programmare open day (aperture senza prenotazione) e clic day. Davanti alle questure si sono create, nei giorni scorsi, file lunghissime. Ma si tratta forse solo di una goccia nel mare.

Il passaporto temporaneo d’urgenza

Vista la situazione, ti consigliamo di prenotare il tuo viaggio solo quando avrai una data certa per il rilascio del passaporto. Ci sono poi alcuni casi per i quali è possibile usufruire di un passaporto d’urgenza. In primo luogo possono usufruirne coloro che dimostrino di avere gravi motivi familiari o di salute, certificati da strutture o autorità competenti pubbliche o private. Questi documenti dovranno essere redatti o tradotti in lingua italiana o inglese. Possono usufruirne anche coloro che dimostrino l’esistenza di improrogabili necessità di lavoro, comprovate da una richiesta motivata e firmata da chi ricopre incarichi dirigenziali e redatta su carta intestata del datore di lavoro. Inoltre, in ogni caso, il richiedente dovrà presentare allo sportello la prenotazione del volo o altro titolo di viaggio.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

Spensieratezza, spettacolo e tradizione. Questo è il Carnevale sulle isole Canarie. Al ritmo di salsa e nella sua versione locale, la batucada. Ogni isola ospita eventi unici che trasformano le strade in location per grandi feste popolari. Troverai anche un’atmosfera divertente e rilassata e, perché no, il clima mite.

Carnevale di Tenerife

Il Carnevale di Santa Cruz de Tenerife è considerato uno dei più vivaci al mondo. È stata infatti dichiarata manifestazione di “Interesse Turistico Internazionale”: una grande festa che coinvolge città e villaggi con ritmi e balli simili a quelli dei più famosi carnevali sudamericani. Al Carnival Queen Gala la sfilata è un carosello di colori e risate, con costumi pieni di piume e paillette. Proprio i costumi possono arrivare a misurare più di tre metri di altezza e pesare fino a 400 chili per la ricchezza nelle decorazioni. Le due giornate più importanti sono il giorno del coso apoteosis, un’emozionante sfilata di carri allegorici e gruppi folcloristici che si muovono al ritmo delle comparsas, gruppi di musicisti locali, e quello della la tradizionale “sepoltura della sardina” il 22 febbraio, uno spettacolo irriverente, dove le donne fingono di piangere per la fine dei festeggiamenti.

carnevale canarie
Il carnevale di Tenerife

Carnevale di Gran Canaria

Il Carnevale di Gran Canaria è uno dei più spettacolari di tutta la Spagna. Si tratta di una festa travolgente che si svolge per le strade della capitale, dalla spiaggia di Las Canteras, dove puoi assistere alla sfilata in pieno giorno, fino al bellissimo quartiere di Vegueta. Oltre al Gala della Regina del Carnevale e ai concorsi per selezionare il miglior gruppo carnevalesco, che si chiamano murgas, un altro degli eventi più popolari e internazionali del Carnevale di Gran Canaria è il Drag Queen Gala, dove si incorona la migliore drag queen del carnevale. E Se vuoi goderti la festa direttamente sulla spiaggia, il Carnevale Internazionale di Maspalomasè l’evento perfetto per godersi i festeggiamenti sulle dune di sabbia, in un clima già primaverile.

carnevale canarie
Il Drag Queen Gala di Gran Canaria

Lanzarote Carnival

Il Carnevale di Lanzarote è invece uno dei più antichi delle Isole Canarie, anche se non è così conosciuto come gli altri. L’evento più importante si svolge il 20 febbraio nel capoluogo dell’isola, Arrecife, dove le parrandas marineras de los buches, i carri allegorici, le comparsas e la musica batucada riempiono le strade di ritmo, gioia e colore. Altrettante feste si svolgono in tutto il resto dell’isola, specialmente a Teguise, che conserva una tradizione conosciuta come i diabletes di Teguise con figuranti travestiti da diavoli.

Fiesta de los Indianos a La Palma

Il Carnevale sull’isola di La Palma è uno dei più originali di tutta la Spagna. Parliamo della Fiesta de los Indianos, una celebrazione che rievoca l’emigrazione degli isolani verso Cuba. Si tiene il 20 febbraio. È d’obbligo tanto borotalco e abbigliamento bianco: i ragazzi indossano le guayaberas (camicie leggere) e le ragazze cappelli e abiti vintage – mentre si muovono al ritmo delle guarachas e delle guajiras che risuonano nelle strade di Santa Cruz de La Palma, una città dall’aspetto coloniale che accentua l’atmosfera magica del carnevale in bianco.

carnevale canarie
Fiesta de los Indianos a La Palma

Carnevale di Fuerteventura

A Fuerteventura i protagonisti del carnevale sono gli arretrancos e gli achipencos (dal 23 al 26 marzo). I primi sono divertenti veicoli a quattro ruote costruiti a mano, e i secondi invece barchette barchette usate per le regate che si svolgono a Puerto del Rosario.

Carnevale di La Gomera

Il Carnevale di La Gomera è più tranquillo tra quelli delle Canarie. Si svolge a San Sebastián, la capoluogo dell’isola. L’evento principale è il Día de los Polvos de Talco y Añil, il lunedì grasso. I partecipanti, tutti vestiti di bianco, sono coperti dal borotalco tra feste e musica d’orchestra.

Carnevale di El Hierro

Il carnevale sull’isola di El Hierro è una vera festa popolare tradizionale . La Fiesta de los Carneros, riunisce a Frontera centinaia di giovani vestiti con pelli di pecora. Una tradizione che si perde nel tempo.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail

Divertimento, tradizione e multiculturalità. Sono queste le tre parole chiave che caratterizzano gli eventi di Carnevale in Svizzera. La tradizione religiosa si mescola agli antichi riti pagani che scandivano il succedersi delle stagioni. In alcuni cantoni il Carnevale si basa principalmente sull’usanza pre-cristiana di scacciare l’inverno e gli spiriti cattivi per accogliere, invece, la rinascita portata dalla primavera. In ogni caso la festa del Carnevale è particolarmente sentita in tutta la Svizzera tanto che l’organizzazione è spesso affidata alle corporazioni e ai comitati di cittadini che con passione e dedizione preparano uno spettacolo capace di coinvolgere e divertire gli abitanti e i turisti.

Lötschental, nel Vallese: i mostruosi Tschäggättä

Dal 3 al 21 febbraio si tiene il Carnevale nel Lötschental (canton Vallese). Questo Carnevale è caratterizzato dalle maschere Tschäggättä. Sono realizzate in legno di pino cembro, abiti di pelli di capra o di pecora e di una campana allacciata alla cintura. Dal 3 febbraio – giorno successivo alla festa della Candelora – fino alla mezzanotte del martedì grasso le Tschäggättä si aggirano per le strade dei villaggi inseguendo donne e bambini e, dopo averli presi, strofinano sui loro volti i guanti intrisi di neve. L’origine di questo rituale è abbastanza incerta. Secondo alcune interpretazioni si ispira alle bande di ladri mascherati, gli Schurtendiebe, che nel XI secolo rubavano nei villaggi per riappropriarsi dei beni sottratti dalle popolazioni immigrate in queste zone. La manifestazione ai giorni nostri è spontanea. Il 18 febbraio si tiene la tradizionale sfilata a Wiler, mentre il 18 e 21 febbraio l’intaglio delle maschere a Ferden. La Lötschental è raggiungibile a bordo del Trenino Verde delle Alpi che viaggia da Domodossola a Berna. Devi scendere alla stazione di Goppenstein e devi proseguire con l’autopostale.

carnevale svizzera
I mostruosi Tschäggättä della Loetschental | Foto di Schweiz Tourismus/Stephan Engler

Basilea: il carnevale patrimonio dell’Umanità

Dal 27 febbraio al 1° marzo a Basilea si tiene il Carnevale più popolare e partecipato della Svizzera. L’appuntamento è il lunedì dopo le Ceneri all’alba: in una Basilea completamente al buio parte la sfilata delle lanterne (il Morgenstraich) che inaugura i tre giorni di cortei e baccanali. Tra maschere vivaci, lanterne e stornelli, sono due gli appuntamenti da non perdere: lunedì e mercoledì pomeriggio avrà luogo il “Cortège”, un vero e proprio corteo con gruppi in maschera, Guggen e carri che animano le strade anche fuori dalla città. Per l’occasione devi assaggiare i tre piatti tipici del periodo: la zuppa di farina, la torta alle cipolle e un bretzel al cumino (chiamato “fastenwähe”). Dal 2017 questo Carnevale è stato inserito nella lista dei patroni immateriali dell’Unesco.

carnevale svizzera basilea
Sfilata di lanterne a Basilea | foto di Switzerland Tourism / Jan Geerk

Solothurn: il carnevale hawaiano

Fino al 22 febbraio nella città più barocca della Svizzera, Solothurn, il Carnevale dura più di un mese e culmina con la settimana di sfilate che precede la Quaresima. Per seguire il principio carnevalesco del sovvertimento, Solothurn cambia il suo nome in Honolulu. Pare, infatti, che si trovi esattamente agli antipodi della capitale delle Hawaii o almeno ne sono convinti i suoi abitanti. Viene destituito il sindaco e la via del Municipio diventa “via dell’Asino”. I festeggiamenti entrano nel vivo la mattina del giovedì grasso (il 16 febbraio) alle 5 con il “Chesslete” – il chiassoso corteo con fiaccole e strumenti assordanti che attraversa la città vecchia svegliando chi dorme – e si conclude la sera del mercoledì delle ceneri (il 22 febbraio) con l’incendio del pupazzo di paglia Böög.

Bellinzona “car free” in occasione del Rabadan

Dal 1862 a Bellinzona si celebra il Carnevale con carri, cortei ed appuntamenti teatrali e musicali che stravolgono per qualche giorno i quieti ritmi cittadini. La città dei castelli, patrimonio dell’Unesco, si trasforma in una festa all’aperto fino alle prime luci dell’alba. Il Carnevale, di rito romano, ha inizio con la consegna delle chiavi della città al Re Rabadan, parola piemontese che significa fracasso. Pare che il termine sia stato coniato al tempo delle Crociate per indicare i banchetti serali dopo il digiuno islamico diurno del Ramadan. Il programma di sabato include una sfida fra le Guggen, bande di musicisti provenienti dal Canton Ticino. La domenica Bellinzona ospita il consueto “Grande Corteo Mascherato”, una sfilata umoristica con musica, carri e gruppi in maschera. Il pass del Carnevale, necessario per entrare nella cittadella, permette di viaggiare gratis sui mezzi di trasporto pubblici.

carnevale svizzera bellinzona
Il Rabadan di Bellinzona | Foto di Keine Angaben

Lucerna e la saga dei Fritschi

Dal 16 al 21 febbraio si tiene il Carnevale di Lucerna. La sua origine nata nel XV secolo, è legata al rituale per scacciare l’inverno. Il 16 febbraio la grande esplosione, detta Urknall, alle 5 del mattino nella Piazza della Cappella segna l’inizio della festa. Gruppi in maschera, con fiati e percussioni, si mettono in mostra attraverso le viuzze dando vita a rumorose esibizioni per far danzare e cantare migliaia di visitatori. Sono i Guggenmuusige che animano le vie di Lucerna “sbeffeggiando” il proprio pubblico. Fra le maschere spicca il Fritschi, un uomo anziano, con sua moglie, la Fritschene, e il loro figlio Fritschikind. Punti salienti di questo carnevale sono le tre grandi sfilate cittadine: il Fritschiumzug il giovedì grasso (16 febbraio), il Weyumzug il lunedì grasso (20 febbraio) e il Monstercorso il martedì grasso (21 febbraio).

Friburgo e il carnevale dei Bolzes

Le origini del carnevale di Friburgo sono incerte ma questa tradizione è stata rilanciata nel 1968 da tre abitanti della città vecchia. Bolzes è, infatti, il nome dato agli abitanti del quartiere dell’Auge, a prevalenza germanofona, che si trova nella parte bassa di Friburgo. Lo svolgimento del carnevale ricorda l’antica rivalità fra città vecchia e città alta. I Bolzes si travestono con maschere terrificanti e girano armati per difendere il loro territorio. Dal 18 al 21 febbraio puoi assistere a un programma di animazione con cortei, musica, aperitivi nei bar e nei bistrot che si conclude con l’incendio del pupazzo Rababous a simboleggiare la fine dell’inverno.

0 commento
0 FacebookTwitterPinterestWhatsappTelegramEmail