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Gent, quando l’arte si fa luce

Dal 10 al 14 novembre la città belga ospita la decima edizione del Light Festival

di Paolo Ribichini

Arte e luce. Dal 10 al 14 novembre torna a Gent – in Belgio – il festival dedicato alle luminarie d’artista, vere e proprie opere d’arte realizzate da designer belgi e internazionali. Il Light Festival raggruppa 32 installazioni di light art dislocate in 35 posti diversi della città. Attraverso un percorso di poco più di 7 chilometri, potrai ammirarle non solo nei luoghi più noti come il ponte Sint-Michielsbrug, ma anche in quartieri meno conosciuti come il Prinsenhof, il Macharius-Heirnis e il Sluizeken-Tolhuis-Ham.

La luce, una tradizione

Conosciuta anche come “città delle luci”, Gent può vantare una lunga tradizione legata allo studio dell’illuminazione urbana che le è valso riconoscimenti e premi internazionali. Dal primo Light Plan del 1998, nato dall’idea di fornire un’illuminazione sostenibile senza sprecare energia, il centro storico di Gent si è progressivamente trasformato in un magico paesaggio notturno in cui luci ed ombre si integrano con l’architettura, garantendo comunque la sostenibilità ambientale.

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“Il grande incendio di Gent mai avvenuto” | Foto di Visit Flanders

Ritorno al passato

L’edizione 2021 del Light Festival, che vedrà numerose novità, riproporrà anche quattro opere realizzate in passato, particolarmente amate dal pubblico, in una veste leggermente rinnovata.  L’opera “Il grande incendio di Gent mai avvenuto” – del 2011 – dell’austriaco Michael Langeder rappresenta la simulazione di un incendio, realizzata con fumo e luci che avvolgono il Belfort, una delle tre famose torri della chiesa di San Nicola, e fa riflettere sulla vulnerabilità del patrimonio culturale della città.

Un’atmosfera molto più leggera e vivace invece è quella realizzata nel 2012 dall’azienda salentina De Cagna, esposta al Prinsenhof: “La Cattedrale di Luce”. Si tratta di decine di migliaia di luci colorate montate su una struttura in legno formano un gigantesco colonnato che, con i suoi archi a tutto sesto, ricorda le architetture romaniche e rinascimentali.

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Il Cloud di Brown e Garrett | Foto di Visit Flanders

Ancora più interattiva è l’installazione del 2015 dei canadesi Caitlind Brown e Wayne Garrett: 6 mila vecchie lampadine compongono un gigante “Cloud”. Le potrai accendere o spegnere tirando alcuni fili. Infine, lungo il Korenlei viene riproposto il “Museum of the Moon” del britannico Luke Jerram. Si tratta di una riproduzione in scala della Luna dal diametro di 7 metri. Questa palla gigante fluttuante sulle teste del pubblico era diventata, nella precedente esposizione del 2018, una delle maggiori attrattive, nonché luogo preferito dagli amanti dei selfie.

Le novità di quest’anno

Invece, tra le novità di quest’anno del Gent Light Festival, c’è la mostra dei paralumi per le lampade portatili. Durante il lockdown per il Covid-19 sono state distribuite nelle scuole e alle associazioni diverse lampade al fine di realizzare un paralume artistico e originale. Nei quartieri di Spaanskasteelplein e Prooststraat le opere realizzate saranno in mostra per la prima volta.

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Bozzetto dell’istallazione “Su Pagine Vuote” | Foto di Visit Flanders

Tra le nuove opere d’artista in mostra c’è “Su Pagine Vuote” (“On black pages”). L’opera, realizzata da Luzinterruptus, vuole rappresentare un nuovo inizio: innumerevoli pagine bianche insieme formano una casa. Sono in balia della luce, del suono, del vento e delle emozioni che il visitatore scriverà sulle pareti di questa particolare casa. Altra curiosa istallazione è “Immersione nel mare dei colori” (“Diving in the sea of colors”) dell’artista delle luci tedesco Daniel Margraf. Ogni colore, un’emozione. Immergiti nello spettro di colori dell’istallazione. Dieci colossali proiettori creano una grande “coperta” di colori che si distende sulla strada. Calpestandola ti ritroverai avvolto da essa. Infine, non perderti “Interconnesso” (“Interconnected”) dello studio locale Create. Si tratta di tre strutture luminose che sorgono dalla superficie dell’acqua a Portus Ganda. Sono la rappresentazione delle tre torri della città.

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