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Padova, tra Giotto e Sant’Antonio

di Redazione

Arte, storia e architettura. Padova è una città unica nel suo genere che non ha molto da invidiare a Venezia. Anzi, come la “sorella maggiore”, racchiude nel suo tessuto urbano opere uniche e chiese meravigliose. Vediamo insieme cinque cose da vedere a Padova in un weekend.

1. La Basilica di Sant’Antonio

La Basilica di Sant’Antonio è il più importante simbolo di Padova. Per gli abitanti è il vero e unico centro intorno al quale dove ruota la vita della città. È un imponente gioiello che racchiude importanti opere d’arte. La prima cosa che si nota guardandola da fuori è la presenza di stili diversi: la facciata è romanica, il deambulatorio è gotico, le cupole bizantine. Mentre i campanili ci portano verso oriente. Tutto ciò è frutto dei diversi interventi che l’edificio ha subito nel corso dei secoli. Da visitare le reliquie del santo poste nel deambulatorio e le varie cappelle.

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La Basilica di Sant’Antonio | Photo by Stefano Segato on Unsplash

2. Il Duomo con il suo Battistero

Il Duomo di Padova è dedicato a Santa Maria Assunta e fu costruito a partire dal 1522 su progetto di Michelangelo Buonarroti. Meno conosciuta rispetto alla Basilica di Sant’Antonio, ha il suo punto forte nel Battistero che contiene un ciclo di affreschi di Giusto de’ Menabuoi. Dal soffitto della cupola centinaia di occhi di angeli e santi scrutano il visitatore, mentre il Cristo Pantocratore, al centro della scena, osserva con severità.

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Duomo di Padova | Padua Cathedral, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

3. La Cappella degli Scrovegni

Il motivo principale che spinge milioni di turisti a visitare Padova è certamente la Cappella degli Scrovegni di Giotto. L’edificio che la racchiude all’esterno ha un’apparenza del tutto anonima. Eppure la bellezza è tutta al suo interno: un ciclo di affreschi tra i più importanti al mondo. Giotto impiegò solo due anni per completare questa meraviglia. Sono passati più di 700 anni da quando è stata realizzata quest’opera incredibile, commissionata da Enrico Scrovegni in suffragio dell’anima del padre, Reginaldo Scrovegni. Con questi ciclo di affreschi, Giotto avviò la rivoluzione della pittura moderna.

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La deposizione dalla Croce di Giotto nella Cappella degli Scrovegni

4. Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta a Padova

Inutile dire a cosa servissero le vicine Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta a Padova. Non solo il loro nome tradisce un passato mercantile, dove commercianti vendevano appunto spezie, verdure e frutta, ma anche le vie nei pressi delle due piazze omaggiano nel nome i vari mestieri, perché ogni angolo di questa zona della città aveva una specializzazione. A dividerle il Palazzo della Ragione. Le due piazze sono unite dal “Volto della Corda” o “Canton delle busie“, una galleria così chiamata per un motivo assai curioso: qui venivano frustati con una corda i bugiardi, i falliti, gli imbroglioni e i debitori.

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Scorcio di Prato della Valle | Photo by Stefano Segato on Unsplash

5. Prato della Valle

Prima di lasciare la città, non perderti il grandioso Prato della Valle. Si tratta di una delle piazze più grandi al mondo. Nel suo centro c’è un’isola verde, chiamata Memmia, mentre intorno a essa c’è un canale di circa 1,5 chilometri costellato, lungo la sua riva, da statue di personaggi famosi del passato. Se vuoi scoprire l’isola centrale puoi raggiungerla percorrendo quattro viali incrociati con relativi ponti sul canale. Si tratta di un luogo unico e importantissimo per i padovani, già da diversi secoli. Nel Medioevo si svolgevano fiere e giostre. Oggi, come ieri, è un punto di ritrovo e un luogo dove trovare un po’ di pace.

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