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Cortina, dall’alba rosa alle piste olimpiche. Una giornata sugli sci

Ci siamo svegliati prestissimo per farti scoprire cosa offre il comprensorio della Perla delle Dolomiti

di Paolo Ribichini
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Suona la sveglia e fuori è ancora buio. Cerco gli occhiali sul comodino e la forza d’uscire dal tepore del piumone del letto. La tuta da sci è appoggiata su una sedia. In pochi minuti sono pronto. Casco e guanti in mano. Apro la porta della stanza ed esco. Il freddo è pungente che quasi entra nelle ossa. Il vetro dell’auto è gelato e raschio via il ghiaccio come posso. Sci e scarponi nel bagagliaio e via verso l’impianto di risalita Tofana – Freccia nel cielo. Nel cielo la prima flebile luce. Fermo l’auto nel parcheggio ancora vuoto. Ai piedi gli scarponi, in mano gli sci, nella testa sonno ed eccitazione. Lì mi attende Marco che sarà la mia guida per tutta la giornata. Sciare a Cortina era un’esperienza che avrei dovuto fare molti anni prima.

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L’alba da Ra Valles | Foto di Paolo Ribichini

La magia dell’alba in quota

La funivia, realizzata appena due anni fa in sostituzione della vecchia, inizia a girare solo quando siamo a bordo, nel buio del bosco. Il corpo è ancora intorpidito e il freddo non aiuta ad attivarlo. La funivia sale. Alle spalle Cortina come una costellazione di stelle cadute nella valle, in alto il profilo delle montagne che piano piano si delinea. Arriviamo al Col Druscié e cambiamo funivia, la vecchia “80 posti” rivampata. Direzione Ra Valles, a quasi 2.500 metri di quota. Il cielo si rischiara e ora si vedono i contorni delle montagne e inizio a distinguere i colori. Un’emozione unica gli ultimi metri quando la funivia sembra sfiorare le rocce rosa della Tofana di mezzo. Bastano pochi passi su una passerella per raggiungere la terrazza della Capanna. Di fronte il Cristallo e il gruppo del Sorapiss. Dietro le montagne la luce. È freddo, è vero. Ma non rinuncio a scattare foto per immortalare quel momento. Poi mi fermo e metto via il telefono. Voglio imprimere questo miracolo della natura nella mia memoria, rimanendo immobile, quasi senza respirare per non rovinare la magia. Poi il Sole fa la sua pigra comparsa tra le creste dolomitiche, quasi a nascondersi ancora un po’. La Tofana diventa rosa, come le altre cime. Un nuovo giorno inizia. Inizia a salire un po’ di vento e il freddo diventa più pungente. Entro al coperto e dalle finestre osservo le poche nuvole come pennellate di rosa e arancione nel cielo. Sotto Cortina che spegne le sue ultime luci. Ho fame. Non c’era tempo di far prima la colazione. Ora, invece, davanti a me ci sono pane, salumi e marmellate per ricaricare le batterie. Tra poco, sci ai piedi, segnerò la neve immacolata della Forcella Rossa. Non c’è nessuno. Solo io, Marco e la montagna. Solo io e il rumore delle lamine che tagliano la neve. La pista è veloce e cambia pendenza più volte. Ma i muri non fanno paura. Piuttosto sono le gambe che faticano. I muscoli sono ancora duri dalla notte.

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Le 5 Torri | Foto di Paolo Ribichini

Verso le 5 Torri (con gli sci)

Ora con Marco dal Col Druscié ci spostiamo verso sud mentre le piste iniziano a popolarsi. “Ti voglio far vedere la nuova funivia, la Cortina Skyline”. Iniziamo a scendere lungo piste facili e brevi seggiovie fino a Pocol. Da qui parte la nuova funivia che connette gli impianti di Tofana Freccia nel Cielo con l’area Falzarego 5 Torri. Il viaggio dura una ventina di minuti, tra boschi e ruscelli, lungo la strada che porta in Val Badia. “Con questo impianto – mi spiega Marco – non c’è più bisogno di prendere l’auto o il bus per raggiungere le 5 Torri”. Niente inquinamento e meno stress per residenti e turisti. Una seggiovia ci porta al Rifugio Scoiattoli. Qui sulla sinistra si apre un paesaggio unico con le 5 Torri che svettano tra le nuvole. Non resta che salire ancora e raggiungere il rifugio Averau dal quale parte l’ultimo tratto per gli escursionisti che vogliono raggiungere la cima del Nuvolau, che sembra una montagna sdraiata o un incredibile trampolino verso il cielo. Iniziamo ora a sciare verso Cortina lungo piste tecniche e ampie, assolutamente piacevoli.

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Il Nuvolau dal Rifugio Averau | Foto di Paolo Ribichini

Sulle piste della Coppa del Mondo

Sciare a Cortina è un’esperienza unica. “Marco, ora vorrei provare l’Olympia”, gli dico mentre stiamo tornando sulla Cortina Skyline verso la Tofana. Si tratta della pista di Coppa del Mondo femminile, caratterizzata dal primo tratto stretto tra due grossi speroni di roccia. La pista è piuttosto tecnica e sicuramente non adatta a tutti i livelli. Inizio la discesa con un po’ di timore reverenziale. “Il primo tratto è ghiacciato, fai attenzione”, mi ha detto Marco poco prima. Poi prendo confidenza con il tracciato e scivolo giù a tutta velocità.

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L’Olympia, la pista della Coppa del Mondo femminile | Foto di Paolo Ribichini

Sul “mitico” tracciato

Dopo aver assaggiato un piatto di gnocchi con ragù di cervo e bevuto un bicchiere di vino al Masi Wine Bar Al Druscié, Marco mi propone di chiudere la nostra giornata sugli sci lungo la Druscié A, la vecchia e leggendaria pista olimpica del 1956. Pur essendo una pista nera, la pendenza non è mai eccessiva e sempre piuttosto gradevole. Il sole lentamente scivola dietro le 5 Torri. Saluto Marco. È arrivato il momento di togliere gli sci.

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