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Ventotene: tra mare, lenticchie e antichi romani

di Paolo Ribichini
Pubblicato: Ultimo aggiornamento:

Il vento, prima di tutto. Perché ce n’è molto. E deve a lui il suo nome. Ventotene è così: un luogo magico lontano dal tempo. Chi viene qui a trascorrere una vacanza, lo fa prima di tutto per il suo mare turchese e per poter praticare vela. Ventotene è la più meridionale delle isole pontine (insieme alla sua sorella minore Santo Stefano), non lontana da Ischia e Ponza, riesce a schivare il turismo dal turismo di massa e rimanere autentica. È poco più di uno scoglio di tufo in mezzo al mar Tirreno. Misura appena due chilometri di lunghezza e circa 600 metri di larghezza. D’inverno è abitata da meno di 150 persone mentre d’estate i residenti nemmeno si avvicinano a mille. Qui natura e storia si legano indissolubilmente in una treccia che solo il vento può sciogliere.

Ventotene
Le “rampe borboniche” di Ventotene (Foto di Paolo Ribichini)

Quando attracchiamo a Ventotene soprattutto d’estate si rimane subito colpiti dalla fresca brezza marina. Dal lungo molo del porto nuovo, in un attimo raggiugiamo alla stretta banchina dell’antico porto romano realizzato scavando il tufo della scogliera. È incredibile che sia ancora oggi funzionante e approdo ideale per barche di stazza media o piccola. Camminando lungo la banchina possiamo apprezzare sulla destra le varie grotte di tufo utilizzare nei secoli come magazzini e rifugi dei pescatori. Oggi qui troviamo vari piccoli locali dove mangiare o bere qualcosa. Più avanti troviamo l’ingresso del porto con le sue grandi bitte scavate nella roccia e il bianco faro di epoca più moderna. Raggiungiamo il paese attraverso le famose “rampe” borboniche, la scalinata a zig zag che ci porta velocemente tra le strade di Ventotene. Passiamo davanti alla chiesa di Santa Candida e poco oltre entriamo nella famosa piazzetta del municipio. Zero auto: circolano solo i veicoli (spesso elettrici) dei vari hotel e affittacamere che trasportano i turisti dal porto alle varie strutture. I bambini giocano nelle strade come un tempo, mentre gli anziani, seduti sulla porta di casa, si godono la brezza che spazza i vicoli.

Cosa fare e vedere a Ventotene?

1. Andare a vela

Barca a vela a Ventotene (Foto di Ian Keefe su Unsplash)

La costa di nord-est è ideale per chi vuole imparare ad andare a vela. Nel porto nuovo, la Lega Navale italiana organizza corsi per tutti i livelli, a bordo di derive di varie dimensioni. Ma Ventotene è anche il luogo ideale per i velisti d’altura. Qui il vento non manca mai. E l’isola è un “porto sicuro” dove attraccare o dove rimanere in rada nello specchio d’acqua tra Ventotene e Santo Stefano. Invece, la porzione di mare a sud e a nord-ovest di Ventotene è interdetta alla navigazione e alla sosta.

2. Fare diving

Diving a Ventotene (Foto di Francisco Jesús Navarro Hernández su Unsplash)

Ventotene è anche il luogo ideale per i sub. Grazie ai centri specializzati, è possibile affittare l’attrezzatura, immergersi nelle acque turchesi del parco marino di Ventotene e Santo Stefano e apprezzare i meravigliosi fondali rocciosi. Cerca uno dei tanti centri diving sulla banchina del porto vecchio.

3. Scoprire la Villa di Giulia

I resti della Villa di Giulia a Ventotene (Foto di Paolo Ribichini)

Abbiamo detto che a Ventotene c’è anche tanta storia. Non solo il porto romano. Appena fuori l’abitato è possibile ammirare la cosiddetta Villa di Giulia, i resti della reggia dove trascorse gli anni dell’esilio la figlia di Augusto. Per raggiungere la villa, posta su Punta Eolo, al di sopra del porto nuovo, è necessario incamminarsi lungo la strada che costeggia la spiaggia interna al porto, fino a risalire verso il cimitero. Da qui, si prosegue per pochi metri sulla destra, dove un anonimo cancello delimita l’ingresso all’eliporto. Non vi sono indicazioni di sorta.

4. Scoprire il carcere di Santo Stefano

Carcere Borbonico dell’Isola di Santo Stefano (Foto di Fiumerosso, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons)

Sull’isola di Santo Stefano si trova il carcere borbonico (costruito nel 1795), noto per aver ospitato l’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini (oggi ricordato con una lapide posta all’ingresso), durante gli anni di confino che gli furono imposti dal regime fascista. Proprio qui nacque l’idea dell’Europa unita. Qui furono detenuti anche Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, i quali, nel 1941, redassero lo storico Manifesto di Ventotene.

5. Mangiare piatti a base di lenticchie locali

Uno dei locali realizzato nelle grotte di tufo del porto romano di Ventotene (Foto di Paolo Ribichini)

Ventotene offre una cucina tipicamente mediterranea a base di pesce. Ma la vera specialità dell’isola è la lenticchia. Nei vari ristoranti è possibile assaggiare una minestra asciutta come antipasto, una vellutata di lenticchie e cozze, oppure un crostone con lenticchie e polpi.

6. Ammirare Cala Rossano di notte

Cala Rossano è raggiungibile scendendo dal paese lungo la collina, ma anche attraverso una grotta scavata nella roccia che la collega al porto romano. Nelle serate terse, è possibile godere di un paesaggio fiabesco dove le stelle splendono forti e il mare calmo riflette nel buio le luci dell’isola.

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