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Non solo tulipani. Dal parco magico ai murales, scopri l’Olanda in primavera

di Redazione
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Al di là della fioritura dei tulipani, la primavera è il periodo migliore per scoprire l’Olanda. Vediamo insieme tre cose cosa fare o da vedere nei Paesi Bassi nei prossimi mesi.

1. Il parco magico

Il parco di attrazioni di Efteling, nel sud dei Paesi Bassi, è unico. Quando entri in questo luogo rimani colpito dalla sua atmosfera unica e da un design poetico e fiabesco. È un mix di attrazioni e spazi verdi. Anzi, le le attrazioni ricoprono solo l’11% della superficie del parco. Il parco di Efteling è stato progettato, nei primi anni cinquanta, da Anton Pieck, uno dei più famosi illustratori olandesi, con Ton van de Ven. Con il suo stile molto riconoscibile e romantico, ha trasformato un bosco in un luogo magico dove, nascosti tra gli alberi, potrai incontrare i personaggi delle fiabe. Ma a realizzare la più grande e affascinante attrazione del parco è stato Ton van de Ven: l’inquietante castello di Spookslot (1978). Non perderti, poi, le altre attrazioni come la Fata Morgana, il delizioso villaggio del Popolo dei Laaf, il Droomvlucht, La casa dei cinque sensi, Villa Volta, le montagne russe coperte Vogel Rok e l’Efteling Theatre (2002), uno dei cinque teatri più grandi dei Paesi Bassi. Nel parco la parola d’ordine è “sostenibilità”. Efteling si propone come un vero mondo magico e deve la sua bellezza proprio ai suoi spazi verdi e alla cura di tutti i dettagli, respingendo l’idea di un parco-giochi tradizionale. Entro il 2030, inoltre, il parco – a detta dei responsabili – raggiungerà la neutralità carbonica, con l’obiettivo di eliminare più gas serra di quanto il parco produce.

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Il Castello del Parco di Efteling | Foto di Daan Schrikker su Unsplash

2. La street art, in bici

Eindhoven presenta il nuovo percorso di street art alla scoperta delle opere realizzate in città, come quelle realizzate da artisti di fama internazionale come Studio Giftig, che ha ricevuto il premio come miglior murale 2022 per l’opera ‘Trashure’ nella vicina Tilburg. Il percorso Eindhoven Street Art consiste in un tour della città di circa 3 ore in bicicletta (15 chilometri), che può essere fatto da soli o insieme ad una guida turistica specializzata.Un percorso che puoi visitare in bicicletta scoprendo così Eindhoven. La città ha una lunga storia di graffiti e street art sin dai primi anni ottanta. Ed è oggi sede di uno dei più importanti festival a tema in Europa – “Step in the Arena”. Questo festival si tiene ogni anno a Berenkuil. Si tratta di(un complesso di tunnel ciclabili nei pressi dell’incrocio di quattro strade sotto la piazza Insulindeplein). A Bernkuil, street art e graffiti possono essere realizzati liberamente e in modo completamente legale. Le opere più belle del festival rimangono qui visibili anche dopo il festival. Un’area degradata che si è trasformata in un “museo a cielo aperto”. Seguendo il percorso – che attraversa il centro –, puoi ammirare i murales realizzati in strade secondarie e tunnel per lo Step in the arena 2018, 2019, 2020 e 2022 con opere di diversi metri di lunghezza come lo scoiattolo sulla via Pasqualinistraat e il grande gufo di Vincent Huibers nella via Kronehoefstraat. Non perderti l’opera di Mr. June sul muro di Lardinoisstraat o vari pezzi dello Studio Giftig a Nieuwe Emmasingel e nel sottopassaggio dell’Elisabethtunnel, in pieno centro. Mentre, nel quartiere “de Bergen” puoi ammirare The Match, un particolare street art hotel con graffiti sia all’interno sia all’esterno della struttura.

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Un murale nelle strade di Eindhover | Foto di Aline Dassel da Pixabay

3. Quando l’abito da lavoro diventa arte

Dal 26 marzo fino al 10 settembre 2023 potrai visitare il Workwear, mostra sulla storia dell’abigliamento da laovoro, all’interno dell’Het Nieuwe Instituut di Rotterdam. Potrai vedere pantaloni e giacche super resistenti, caschi, tute, guanti e occhiali. Gli abiti da lavoro nascono sicuramente per migliorare il comfort di chi li indossa, ma sono diventati anche abiti alla moda. I designer sono spesso coinvolti nella creazione di questi abiti da lavoro, soprattutto quando sono prodotti su larga scala. È sufficiente pensare ai famosissimi jeans 501. Nella mostra vedere classici vintage, capi attuali ed esperimenti futuristici immaginati da designer e artisti. Tra le opere non perderti il particolarissimo impermeabile per 11 persone di Nicola L e il Flexicap di Maria Blaisse, che sembra strizzare l’occhio a una scultura tessile di Franz Erhard Walter. Le futuristiche tute italiane Thayaht e i costumi teatrali dell’avanguardia russa mostrano come i loro designer hanno immaginato il futuro nell’abbigliamento da lavoro. Una sezione speciale della mostra è dedicata al rapporto tra abbigliamento da lavoro e sostenibilità con un focus sui materiali e sui processi produttivi dell’industria della moda.

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