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Val d’Orcia on the road in autunno

Itinerario per auto o moto da Montepulciano a Bagno Vignoni passando per Montalcino e Pienza, tra i colori della stagione più bella

di Paolo Ribichini

Viali bianchi e verdi cipressi, borghi antichi e morbide colline dal colore della Luna. È questa la fotografia della Val d’Orcia in autunno. Che tu sia fermo ad ammirare il paesaggio, oppure che tu sia in auto o in sella a una moto, ammirare la Val d’Orcia è come entrare in un quadro. Così, tra Montepulciano, Montalcino, Bagno Vignoni e Pienza, città “ideale” del Rinascimento e piccola patria del famoso cacio, c’è un universo di immagini e colori unici, di casali dispersi e paesini senza tempo. Da scoprire con un breve tour all’insegna dell’arte, dell’architettura e della natura da percorrere in un weekend.

Montepulciano, la porta della valle

La porta d’ingresso della Val d’Orcia – patrimonio Unesco dal 2004 – è certamente Montepulciano. Dall’Autostrada del Sole, lungo il confine che divide la Toscana dall’Umbria, la puoi raggiungere facilmente. Arroccata su un colle, è un borgo che racchiude eleganti edifici rinascimentali e antiche chiese. A rendere famosa Montepulciano è la produzione del ricercatissimo vino Nobile, ma anche – nell’ultimo decennio – il cinema. Infatti, le sue piazze e i suoi palazzi sono stati la scenografia del film New Moon della saga giovanile Twilight. Visita a Montepulciano Piazza Grande e goditi il paesaggio che puoi ammirare dagli angoli più alti della città sui vigneti della Val d’Orcia.

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Il paesaggio delle Creti Senesi da Montepulciano | Photo by Fabrizio Lunardi on Unsplash

Pienza, la “città ideale”

Da Montepulciano prosegui verso il piccolo borgo di Pienza seguendo la strada provinciale 146. Questa cittadina è tanto piccola quanto incredibilmente ricca di architetture rinascimentali. Il suo fascino e i suoi edifici cinquecenteschi non sono mai cambiati, in un rapporto così armonico che il suo abitato fu definito “ideale”. Dopo aver lasciato l’auto lungo le vie della zona nuova, entra da Porta al Prato. E sarà come entrare indietro nel tempo. Lungo Corso Rossellino il ritmo della vita rallenta tra botteghe artigiane e negozi dove l’odore del “cacio” è veramente intenso. Raggiungi poi Piazza Pio II, intitolata a papa Piccolomini, ideatore della Pienza rinascimentale Sulla piazza potrai ammirare il Duomo (Cattedrale dell’Assunta) che custodisce vari dipinti rinascimentali. Sempre sulla piazza si affaccia Palazzo Piccolomini, residenza estiva di Papa Pio II. Di fronte al Duomo c’è il Palazzo Comunale, un tempo residenza dei Priori, con il suo portico. Visita poi, appena fuori dalle mura, la Pieve di Corsignano, fondata nel VII secolo in stile romanico.

Tra Pienza e San Quirico, la cappella da cartolina

Prosegui ora verso San Quirico d’Orcia. Entrerai letteralmente dentro un quadro tra colline brulle, colori irreali, strade bianche che salgono e scendono sinuose, tra cipressi e piccole pievi. Ti trovi nella zona più meridionale delle cosiddette Crete senesi, caratterizzate da calanchi e biancane, erosi dalla pioggia e dal vento. A metà strada tra Pienza e San Quirico d’Orcia c’è, nascosta dietro una collina, la piccola Cappella della Madonna di Vitaleta. Probabilmente il nome non ti evoca nessuna immagine, ma si tratta di una delle chiese toscane più fotografate. Contornata da cipressi, è stata eretta nel 1553 su un tabernacolo più antico. Non è semplice raggiungerla. Lungo la provinciale 146 devi svoltare a sinistra all’altezza dell’agriturismo Cretaiole. Dopo aver parcheggiato l’auto prosegui a piedi lungo il sentiero che si distende sul crinale di una collina.

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Le brulle colline nei dintorni di Pienza | Photo by Cristina Gottardi on Unsplash

San Quirico e la Via Francigena

San Quirico era un’importante stazione della Via Francigena. Il borgo, eretto sulla sommità di una collina e racchiuso dalle sue mura, mantiene ancora la sua struttura medievale. Entrando dalla porta di nord-ovest, ti trovi di fronte alla Collegiata di San Quirico e Giulietta. Accanto c’è Palazzo Chigi, oggi sede del comune. Da non perdere, poco avanti, gli Horti Leonini, un giardino all’italiana disegnato da Diomede Leoni in epoca rinascimentale.

Montalcino, la città del vino

Da San Quirico prosegui lungo la strada regionale 2 verso ovest in direzione di Montalcino e poi lungo la provinciale 14. Montalcino è famosa in tutto il mondo perché qui si produce il Brunello. La cittadina mantiene intatta la sua struttura medievale e rinascimentale. Infatti non ha subito cambiamenti dal XVI secolo. Il borgo è dominato dalla possente Rocca, una fortezza realizzata nel 1361. Non perderti, poi, il Palazzo dei Priori con la sua stretta e lunga torre, il Palazzo vescovile e la Cattedrale del Santissimo Salvatore. Visita infine le tante botteghe di artigiani ed enoteche dove puoi acquistare i due vini prodotti nei dintorni di Montalcino: il Brunello e il Rosso.

Bagno Vignoni e le terme dei romani

Dopo aver raggiunto e visitato l’Abbazia di Sant’Antimo eretta per volere di Carlo Magno, prosegui lungo la provinciale 55 in direzione sud-est e svolta poi sulla statale 323 all’altezza del villaggio Poggio Rosa. Qui raggiungerai il romantico Castiglione d’Orcia. Poco più avanti c’è Bagno Vignoni. Si tratta di un piccolo villaggio di 30 abitanti che ha, al posto di una piazza centrale, una grande vasca d’acqua termale di epoca rinascimentale. I romani già 2000 anni fa conoscevano le straordinarie qualità termali di quest’acqua. Oggi il villaggio è circondato da strutture alberghiere e termali dove rilassarsi un weekend o una settimana. L’acqua che esce dalla vasca defluisce in una scarpata del Parco naturale dei Mulini dove si possono ammirare quattro mulini medievali scavati nella roccia.

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