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Giardini e necropoli, il Lazio al di là di Roma

di Paolo Ribichini

Il Lazio non è solo Roma. Borghi, città, storia e natura sono elementi che contraddistinguono una regione che vive, sotto il profilo turistico, all’ombra della Capitale. Ma proprio la pandemia ha fatto riscoprire le piccole realtà fuori porta, non solo ai romani. E per questo nasce il progetto “Lazio eterna scoperta – Una grande storia di viaggi con uno sguardo al futuro”, una campagna di promozione di una serie di iniziative della regione tra cui il contributo fino a 2 mila euro per le coppie provenienti da ogni parte del mondo che scelgono il Lazio come location per sposarsi. L’obiettivo è anche quello di promuovere il turismo diffuso e destagionalizzato anche attraverso la riscoperta di borghi (la regione ne ha 20 con la bandiera arancione del Touring Club) e dei cammini (con 45 percorsi culturali). Inoltre, il Lazio può contare oltre 250 tra musei e gallerie, 30 tra aree e parchi archeologici, sei siti Unesco, 362 chilometri di costa con 11 bandiere blu e sei isole. Ma per scoprire tutte le sue bellezze, ci vuole tempo: così, per prolungare la durata del soggiorno la Regione rilancia l’iniziativa “Più notti più sogni” che distribuisce incentivi a fondo perduto alle strutture ricettive per regalare ai visitatori uno o due pernottamenti extra. Scopriamo, quindi, cinque luoghi imperdibili del Lazio al di là di Roma.

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Il Giardino di Ninfa | Foto di Paolo Ribichini

1. Il Giardino di Ninfa

Un giardino di Ninfa è stato definito dal New York Times il “più bello ed il più romantico del mondo”. Si tratta dell’oasi realizzata dalla famiglia Caetani, sulle rovine dell’omonima città medievale, ai piedi dei monti Lepini nella provincia di Latina. Può essere visitato da marzo a novembre, soltanto con visite guidate. Immergiti nella magia di una natura rigogliosa dove molti scrittori, Virgina Woolf, Truman Capote, Ungaretti, Moravia, hanno trovato l’ispirazione per le loro creazioni. All’interno del giardino di 8 ettari si possono ammirare oltre 1.300 specie di piante tra cui 19 varietà di magnolia, betulle, iris acquatici e aceri giapponesi. A primavera, puoi ammirare la fioritura dei ciliegi in un’atmosfera fiabesca. La riapertura dopo la pausa invernale è prevista per il 19 marzo.

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Il Ciceo | Foto di Egnoka, Public domain, via Wikimedia Commons

2. Il Circeo e le dune di Sabaudia

Il Monte Circeo si trova a sud di Roma, lungo la costa. È un promontorio verde dove, secondo Virgilio, risiedeva la Maga Circe, che trasformò i compagni di Ulisse in maiali. Si tratta di un sito Unesco e Parco Nazionale. Il territorio del Parco è composto da ambienti molto diversi tra loro, ognuno dei quali con una specifica funzione: le dune – tanto amate dal regista Bernanrdo Bertolucci – che corrono lungo tutto il tratto costiero, proteggono l’entroterra così che migliaia di uccelli migratori possano trovare rifugio nelle zone umide, mentre il promontorio ospita diversi rapaci.

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Necropoli della Banditaccia a Cerveteri | Foto di Sailko, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

3. Le necropoli etrusche della Tuscia

Tarquinia e Cerveteri, due importantissime e affascinanti necropoli etrusche che racchiudono 3mila anni di storia, sono Patrimonio dell’Unesco. Nella necropoli di Tarquinia, a meno di 100 chilometri da Roma, puoi visitare una serie straordinaria di tombe dipinte tanto da renderla la più importante del Mediterraneo, tanto da essere definita dal padre dell’etruscologia, Massimo Pallottino “il primo capitolo della storia della pittura italiana”. Puoi così ammirare alcuni degli ipogei dipinti più celebri, come le tombe delle Leonesse, dei Leopardi, della Caccia e Pesca, dei Giocolieri. A Cerveteri, a pochi passi dalla Capitale, invece, si trova la “Necropoli della Banditaccia”, di fatto il cimitero dell’antica città etrusca di Caere. La necropoli si estende per circa due chilometri e racchiude un complesso tombale immenso con circa 20 mila tombe a camera.

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Civita di Bagnoregio | Foto: Alvoi, Pixabay

4. La città che muore

Una meta conosciuta più all’estero che in Italia è Civita di Bagnoregio, candidata a diventare sito Unesco. È conosciuta anche come la “città che muore” per via della costante erosione delle rocce di tufo su cui si innalza. In Oriente è piuttosto famosa perché ha ispirato il regista giapponese Hayao Miyazaki nel plasmare il disegno dell’isola volante nel lungometraggio animato “Laputa – Castello nel cielo”. Il borgo, in provincia di Viterbo, si trova su uno sperone di roccia quasi completamente isolato e raggiungibile solo attraverso un ponte. Un luogo irreale e magico.

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Il Monastero del Sacro Speco a Subiaco

5. Subiaco e i suoi monasteri

Il territorio del borgo di Subiaco è ricco di acqua e spiritualità. Le sue montagne sono costellate da grandi e piccoli monasteri. Il più affascinante è certamente quello di San Benedetto o del “Sacro Speco”. Questo magnifico edificio, sul fianco di una montagna, custodisce la grotta che per tre anni accolse il santo eremita. Nei pressi di Subiaco nasce il fiume Aniene. Sulle sue acque fredde e cristalline puoi divertirti sui gommoni da rafting tra rapide e cascatelle.

Foto di copertina: Civita di Bagnoregio | Foto di Giuseppe Mondì on Unsplash

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