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8 luoghi da scoprire nelle Giornate FAI di primavera

di Samantha De Martin
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Scrigni che si schiudono per mostrarsi in tutto il loro misterioso fascino, che brilla tra laghi e cielo. Borghi e castelli che accolgono e sconvolgono con le loro storie, mentre orti e giardini esultano tra i profumi di primavera. È un patrimonio culturale che risorge e si risveglia quello che sabato 15 e domenica 16 maggio saluterà le Giornate FAI di Primavera: un’occasione per raccontare l’eccezionale varietà di tesori e paesaggi d’Italia, solitamente chiusi al pubblico.

Sono oltre 600 le aperture, in oltre 300 città, che accoglieranno curiosi e appassionati d’arte e natura attraverso percorsi naturalistici da godersi anche in bicicletta, itinerari di trekking tra i borghi e musei insoliti.

Dal momento che per partecipare occorre prenotarsi (essendo alcune visite già sold out) vi regaliamo con un po’ di anticipo qualche suggerimento, da nord a sud della penisola, su alcuni gioielli da non perdere. La lista completa dei luoghi è disponibile sul sito ufficiale FAI – Fondo Ambiente Italiano

Parco e giardini del Castello di Agliè (Piemonte)

Il Parco del Castello di Agliè riapre al pubblico dopo un lungo periodo di chiusura. I visitatori potranno scegliere tra tre percorsi di diversa lunghezza, fruibili a piedi e in bicicletta (con possibilità di noleggiare le bike all’ingresso). L’attuale impianto del parco è il frutto di due fasi differenti. Alla prima, settecentesca, risale l’esedra della fontana con raffiguranti l’Orco, il Malone e la Dora. La seconda, caratterizzata da un’impostazione “all’inglese”, risale invece all’Ottocento.

Il giardino del Castello di Agliè

Il giardino di Villa Necchi Campiglio (Milano, Lombardia)

Avvolta da un muro di cinta, nel pieno centro di Milano, si nasconde un’inaspettata oasi si tranquillità. Villa Necchi Campiglio, una raffinata dimora degli anni Trenta, è circondata da un lussureggiante giardino dove i visitatori potranno sostare all’ombra delle grandi magnolie, immaginando di immergersi nell’atmosfera della vivace mondanità dell’alta borghesia milanese. Sarà rilassante passeggiare tra gli alberi secolari e le composizioni botaniche che incorniciano la piscina illuminata e riscaldata (tra le prime private in città).Progettata nei primi anni Trenta dall’architetto Piero Portaluppi su incarico delle sorelle Nedda e Gigina Necchi e di Angelo Campiglio, rappresentanti di una borghesia industriale lombarda colta e al passo coi tempi, la Villa vi sorprenderà, con i suoi ambienti, decisamente all’avanguardia per quei tempi, tra ascensori, montavivande, citofoni interni, porte blindate e caveau murati.

L’interno di Villa Necchi Campiglio

Castello Mackenzie (Genova, Liguria)

Il Castello Mackenzie è un florilegio di elementi medievali, rinascimentali, neoclassici, arricchiti da scale a chiocciola in ferro battuto con motivi geometrizzanti tipici dello stile liberty. A realizzare quest’opera corale coinvolgendo diverse botteghe fu un Gino Coppedè trentenne. Quando, negli anni settanta dell’Ottocento, il talentuoso architetto si trasferì a Genova, volle realizzare una residenza che gli ricordasse la Toscana, e fosse un’autocelebrazione del suo potere economico e dei suoi interessi artistici. L’assicuratore Mackenzie, a Genova, aveva comperato un immobile nei pressi delle antiche mura seicentesche, sulla collina che sovrasta l’attuale piazza Manin, e dalla quale si gode un bel panorama sulla città. Era il posto giusto per accogliere l’estro di Coppedè. Il giovane architetto lo immaginò come un antico maniero medievale, mentre per la facciata tenne presente il Palazzo Pubblico di Siena.

Castello Mackenzie

Il castello di Sammezzano (Reggello, Toscana)

Da sempre proprietà privata, Sammezzano è considerato il più importante esempio di arte Orientalistica in Italia. Richiama capolavori architettonici di arte moresca come l’Alahambra o il Taj Mahal in India. Per ammirare le sue preziose sale, popolate da incredibili giochi di luce e colori, basta raggiungere Leccio, frazione del comune di Reggello, a una trentina di chilometri da Firenze. Il suo parco di 187 ettari accoglie anche la monumentale “Sequoia Gemella”, il secondo albero più alto d’Italia. Tenuta di caccia in epoca medicea, nel 1605 la proprietà venne acquistata dagli Ximenes D’Aragona. Da metà Ottocento il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes, con un lavoro durato oltre 40 anni, conferì al castello la veste attuale.

Castello di Sammezzano

Villa Il Vascello al Gianicolo (Roma, Lazio)

Sede del Grande Oriente d’Italia, che la acquista nel 1980 dopo il suo addio a Palazzo Giustiniani, la Villa Il Vascello è compresa, fin dal Seicento, tra l’attuale via delle Fornaci e un tratto della via Aurelia Antica fino alla Porta S. Pancrazio. L’edificio domina il colle Gianicolo, territorio di grande importanza strategica fin dall’antichità. Nel 1849 durante la difesa della Repubblica Romana fu scenario dei tragici combattimenti tra le truppe francesi ed i garibaldini. Nel marzo del 1877 il generale Giacomo Medici ricevette dal re Vittorio Emanuele II il titolo di ‘Marchese del Vascello’. Fu lui, assieme a suo figlio Luigi Medici, a ristrutturare l’edificio, dando alla villa l’aspetto attuale.

Palazzo Malvinni Malvezzi (Matera, Basilicata)

Per un tuffo nella vita e tra le abitudini della classe alto borghese a Matera basta visitare questo importante palazzo, che è anche la testimonianza delle differenti tecniche di costruzione e dei cambi di mode e gusti artistici avvicendatesi nelle varie epoche. Questa commistione di stili, dal barocco al neoclassico, è il frutto dell’alternanza, nel tempo, tra maestranze locali e artisti provenienti da Napoli, fervente capitale del Regno. Oggi, a testimonianza delle sue vestigia di dimora nobiliare, rimangono pochi arredi, tra i quali il ciclo pittorico di 14 tele dei ‘‘falsi dei”, le porte, le boiserie, due grandi lampadari con gocce di cristallo.

Fescina (Quarto, Campania)

La fescina, risalente probabilmente al I secolo a. C., sorge lungo un asse viario che si staccava dal tracciato della Via Consularis Campana. Si tratta di un mausoleo a cuspide piramidale, ispirato forse ad un modello orientale ispirato al famoso Mausoleo di Alicarnasso. All’interno, un corridoio conduceva a una camera sotterranea. L’apertura in occasione delle Giornate Fai permette l’ingresso nel recinto della Necropoli, normalmente chiuso.

Parco archeologico di Laos (Santa Maria del Cedro, Calabria)

Nonostante la sua mportanza archeologica, il Parco archeologico di Laos, Santa Maria del Cedro (a circa un’ora d’auto da Cosenza) è un bene poco conosciuto e visitabile soltanto su prenotazione. In occasione delle giornate Fai, accompagnati da funzionari della Soprintendenza e archeologi, si potrà scoprire questo parco che conserva i resti della città lucana di Laos del IV-III sec. a.C.

Mappa dei luoghi

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